domenica 22 novembre 2015

Il pittogramma

Venerdì 20 Novembre abbiamo realizzato un pittogramma, cioè un disegno di un oggetto stilizzato, che riproduce l'oggetto stesso senza riferirsi ad alcuna forma linguistica parlata, caratterizzato solitamente da semplicità e immediatezza.
Non potendo utilizzare più di tre linee e due ellissi, ognuno di noi si è messo all'opera per creare un pittogramma funzionale. Questo è il mio, spero vi piaccia!

Pittogramma su "danza"

domenica 15 novembre 2015

Fotomontaggio

Sabato 14 Novembre, noi 3^AG abbiamo creato un fotomontaggio ispirandoci alla pubblicità "Famosi per la qualità" ideata dall'agenzia Armando Testa per la Esselunga.
Nel mio caso, ho pensato al grande pittore Salvador Dalì e ho notato che il suo nome poteva essere miscelato alla parola "salvia" in un modo molto divertente, ho quindi preso una foglia di salvia e ho applicato sopra i famosi baffi del personaggio. Spero che l'effetto finale sia quello che io volevo ottenere!

Esempio della pubblicità
Fotomontaggio realizzato da me

lunedì 9 novembre 2015

Foro stenopeico

Sabato 7 Novembre siamo andati in laboratorio per creare una fotografia utilizzando un foro stenopeico, cioè un foro realizzato su una parete di una camera oscura portatile (un contenitore completamente buio).
Ci siamo procurati una semplicissima scatola di biscotti e abbiamo fatto un foro sul fondo; poi, in una stanza completamente al buio, abbiamo attaccato con lo scotch di carta un foglio di carta fotosensibile sul coperchio e abbiamo coperto il foro per non permettere alla luce di impressionare la carta. Poi siamo usciti in giardino e abbiamo attaccato la scatola di biscotti con il foro rivolto verso di noi e ci siamo messi in posa. Il professore ha tolto la copertura permettendo alla luce di entrare e noi siamo rimasti immobili per circa 35 secondi così che il foglio all'interno catturasse l'immagine proiettata. Successivamente, siamo tornati nella stanza completamente al buio, e abbiamo tolto il foglio dal contenitore e lo abbiamo immerso nelle tre vasche: sviluppo, arresto e fissaggio. Mentre il professore lavava la fotografia sotto acqua corrente, abbiamo acceso la luce e abbiamo notato che ciò che era a destra nella foto è a sinistra, e viceversa, e che ciò che era sopra nella foto è a sotto, e viceversa. Abbiamo quindi ottenuto un negativo della porzione di realtà inquadrata, dove ciò che dovrebbe essere chiaro è scuro, e viceversa. Mettendo poi il negativo a contatto con un foglio di carta fotosensibile, esponendo alla luce per pochi secondi e sottoponendo il foglio ai bagni di sviluppo, arresto e fissaggio, abbiamo ottenuto poi una fotografia in positivo, cioè con i toni di colore corretti. Nel nostro caso, una fotografia di classe.

Negativo
Positivo
Noi in posa

lunedì 2 novembre 2015

Il fotogramma

Lunedì 26 Ottobre, noi ragazzi siamo andati insieme al professore nel laboratorio di chimica per capire il processo per creare un fotogramma e poi ripeterlo. Un fotogramma è un'immagine fotografica che viene detta off-camera, perché non ci siamo serviti di una macchina fotografica.
Per crearla serve della carta fotosensibile, e delle sostanze chimiche. Quindi, una volta in laboratorio, ci siamo chiusi in camera oscura e senza nessuna luce che potesse impressionare la carta fotosensibile. Successivamente abbiamo appoggiato degli oggetti a caso sul foglio e l'abbiamo esposto alla luce così. In questo modo abbiamo avviato il processo di riduzione dei sali d'argento metallico solo sulla parte non coperta dagli oggetti, mentre invece sulle parti coperte dagli oggetti i sali d'argento non modificano il suo stato. Abbiamo poi immerso la foto nel liquido di sviluppo e subito si nota l'annerimento dei sali nelle parti colpite dalla luce, mentre sulle parti non colpite perché coperte dagli oggetti l'azione dello sviluppo è nulla. Dopo siamo passati alla fase di arresto per fermare la funzione dello sviluppo. Poi siamo passati al fissaggio che ha sciolto il sale d'argento non esposto alla luce rendendo così l'immagine inalterabile. Infine abbiamo lavato la fotografia sotto acqua corrente e abbiamo lasciato ad asciugare.
Io ho esposto la carta alla luce appoggiandoci sopra la mia mano in modo che, alla fine, del processo rimanesse l'impronta della mia mano bianca su sfondo nero. Ho usato sempre la mia mano anche nel chimigramma e ora posso notare a differenza tra i due processi: in uno abbiamo usato i liquidi per formare l'immagine e si possono vedere anche i dettagli delle pieghe delle mani mentre nell'altro abbiamo usato la luce per creare l'immagine e la mia mano viene letta come una forma unica senza alcun tipo di dettagli all'interno della forma.

Ombra